Un’impresa artigiana su tre del settore abbigliamento è straniera, così come una su quattro dell’industria delle pelli. In testa Romania, Albania e Cina, ma se l’artigianato straniero cresce, in generale il settore rimane in affanno
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Sono 76 mila le imprese artigiane in Italia che esistevano nel 2011 ma che nel 2014 non ci sono più, una tendenza opposta rispetto a quello che sta succedendo all’estero dove l’artigianato, anche se di poco, è cresciuto durante la crisi.
A ben vedere però un trend positivo anche nel nostro paese c’è, ed è rappresentato proprio dalle aziende straniere, le uniche il cui numero è cresciuto dal 2011 ad oggi, tanto che nel settembre 2014 le 177.126 imprese artigiane con un titolare straniero erano il 12,8% del totale.
È straniera un’azienda artigiana su 3 che confeziona articoli di abbigliamento, una su 4 nel settore delle pelli, una su cinque nel campo delle costruzioni specializzate e dei servizi ambientali e una su 6 nel settore della ristorazione. Insomma, un contributo importante all’interno di un’economia, quella artigiana, che vacilla.
Questo quello che racconta l’analisi effettuata da Unioncamere e InfoCamere sulla base dei dati del registro delle imprese delle Camere di commercio.
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